PONTONI FALCONSTAR, ADDA PASSA’ LA NUTTATA. BIANCOROSSI CHIAMATI A STRINGERE I DENTI IN VISTA DEL DERBY REGIONALE CON PORDENONE
Adda passà ‘a nuttata, prendendo in prestito una celebre frase della commedia napoletana, per una Pontoni Falconstar che deve stringere i denti in una fase del campionato nella quale la fortuna ha voltato le spalle ai biancorossi, attanagliati da problematiche legate ad infortuni i cui effetti vengono accentuati da un calendario micidiale (le due prime della classe in casa, Pordenone e Bergamo 2014, intervallate dalla trasferta su un campo tradizionalmente ostico come quello di Oderzo).
Sul parquet opitergino la Pontoni ci ha provato, ha avuto anche dei buoni momenti, ma senza gli infortunati Sanad, Gattolini e Del Ben, e l’indisponibile (per motivi professionali) Antonutti, si è rivelata spuntata.
Un’altra frase dell’immaginario popolare dice però aiutati che il ciel ti aiuta, e la Falconstar questo dovrà prossimamente, trovando da qualche parte, in primis nel lavoro in allenamento, le risorse per aumentare il rendimento.
“E’ indubbio che le attenuanti ci sono, così come è indubbio che a Oderzo non abbiamo avuto una partita di livello da parte di tutti i ragazzi scesi in campo – riconosce coach Miani – è sicuramente un momento difficile nel quale paghiamo l’impossibilità di avere una rosa completa e tale da poter tenere ritmi alti negli allenamenti che spesso vengono resi possibili solo grazie al contributo dei ragazzi delle giovanili.
Abbiamo però cuore e carattere, questo si è visto anche a Oderzo. Abbiamo subito diversi cazzotti, sotto forma di minuti di blackout, ma abbiamo sempre reagito, riaprendo la partita nel terzo quarto.
Anche nell’ultima frazione abbiamo lottato, assottigliando il divario. E’ il segno che dal punto di vista emotivo la squadra c’è”.
Coach Miani ha provato ad agire anche sulle rotazioni (esempio un Romanin, alla fine il migliore in campo al di là dei 26 punti personali, che ha iniziato la gara dalla panchina proprio per avere un po’ di turbo dal secondo quintetto) ottenendo risposte positive da chi è stato responsabilizzato di più, ad esempio Soncin. In questa situazione non si poteva però pretendere la continuità, e ad avere la meglio è stata la voglia di Oderzo di tornare al successo dopo 3 sconfitte consecutive.
“Dobbiamo limitare i passaggi a vuoto – conclude il tecnico – penso per esempio agli ultimi 2′ del primo tempo quando da 36-28 palla in mano siamo andati negli spogliatoi sul -16, con il 48-32 del 20′.
Non siamo stati in grado di capitalizzare i nostri minuti migliori, anche a causa di qualche ingenuità di troppo. Ora arriva il confronto con Pordenone: è la capolista ed è un derby regionale, quale miglior occasione per ritrovare stimoli ed energie”.
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