Storia

La pallacanestro a Monfalcone, il cui sviluppo, come la maggior parte degli sport in città, è legato a doppio filo alla storia del Cantiere navale, arriva negli anni ’20 del Novecento, esattamente nel 1923 quando avviene la fusione del Gruppo sportivo Cantiere navale triestino con lo Sport club e l’allora segretario del ricreatorio “Callisto Cosulich” Guido Genuizzi volle insegnare ai giovani frequentatori del campetto aziendale, allora in terra battuta, i primi rudimenti di uno sport che aveva visto praticare nella palestra della Società ginnastica triestina. Nacque in quell’anno una passione viscerale per la disciplina a Monfalcone, una passione che il prossimo anno compirà un secolo.

La prima vera squadra di pallacanestro locale fu fondata 3 anni dopo, nel 1926, dallo stesso Genuizzi: inizia così un percorso che passa attraverso innumerevoli tappe. Il primo campionato nel 1931 con la denominazione di Dopolavoro aziendale Crda Monfalcone (dove Crda sta per Cantieri riuniti dell’Adriatico) e il primo grande successo nel 1940-41 quando il Crda diviene campione d’Italia di serie B venendo promosso in serie A. In quegli anni inizia anche l’impegno organizzativo di grandi manifestazioni nazionali da parte della società: Monfalcone ottiene l’organizzazione degli spareggi nazionali per l’ammissione in serie A e questo induce uno sviluppo nelle strutture con il campo di via Callisto Cosulich che viene dotato di tribune e impianto d’illuminazione. Monfalcone batte Guf Roma, Lazio Roma, Guf Firenze a approda in serie A andando ad affrontare squadre come la Ginnastica triestina campione d’Italia, il Borletti Milano, la Reyer Venezia, la Virtus Bologna.

Il Crda disputa due brillanti campionati di serie A, poi nel 1943, dopo il raggiungimento del sesto posto, miglior risultato della storia della società, gli eventi bellici portano allo scioglimento dello squadrone cantierino. Dopo la Seconda guerra mondiale il percorso, con annate di serie B e di serie C e, molto importante, l’inizio dell’attività femminile, che avrà un grandissimo prestigio a Monfalcone grazie alle sue atlete: un nome su tutte, quello di Nicoletta Persi, gloria assoluta della pallacanestro italiana.

Nicoletta Persi, nata a Monfalcone il 6 dicembre 1935, muove i primi passi a 15 anni sul campo dell’allora Solvay giocando in formazioni composte prevalentemente da maschi e inizia una carriera che la porterà a vestire per 137 volte la maglia azzurra solamente contando le presenze in Nazionale A, 6 campionati europei e un campionato del mondo. Sul territorio la passione per la pallacanestro riceve un ulteriore spinta dalla presenza dei soldati americani durante il periodo dell’occupazione, con le proiezioni dei primi filmati sul mitico basket Usa. Da segnalare che nel corso degli anni ’50 i migliori giocatori monfalconesi, Oscar e Luciano Zia, Bruno Paparella, Ettore Mazzoli, Mario Giollo “emigrano” nella vicina Gradisca d’Isonzo per disputare la serie A con la maglia della locale Itala.

Il percorso prosegue ininterrotto ed è sempre parallelo a quello dei cantieri: dal Crda all’odierna Fincantieri, passando da Italcantieri, il filo conduttore è l’attività del Circolo ricreativo legato al Cantiere navale cittadino. Nascono altre società di pallacanestro a Monfalcone e questo porterà negli anni successivi alle prime fusioni, come quella del 1970 con l’Us Marcelliana Hannibal, a cambi di denominazione, come quello avvenuto nel 1975 quando la società inizia a staccarsi dall’Associazione Ricreativa Fincantieri diventando GS Italmonfalcone per riuscire ad ottenere più aiuti finanziari, e quello successivo del 2001 quando la società diventa Unione Basket Monfalcone dopo la fusione con la Pom, l’altra società cittadina.

Si registra in tutte queste stagioni una retrocessione in C2, ma anche la risalita fino al ritorno in serie B nel 1995, e, nel 1997, il più grande risultato sportivo a livello di squadra di una formazione del vivaio: la squadra Juniores allenata da Rolando Cerigioni (Paolo Boscarol secondo allenatore) vince lo Scudetto Juniores Regionali. Nell’anno successivo un buon nucleo della stessa squadra raggiungerà le finali nazionali, posizionandosi tra le prime 8. Al maschile, molti campioni vestono la maglia di Monfalcone, uno su tutti Lino Paschini.

Paschini, 2 scudetti, una Coppa dei Campioni con la maglia dell’Ignis Varese, 21 presenze in Nazionale, resterà poi per decenni in città (dove svolgerà per tutta la vita anche la professione lavorativa di insegnante in una scuola superiore) con i compiti di allenatore.

Non è da meno il vivaio: anche in questo caso citiamo un nome su tutti, quello di Lauro Bon, che giocherà innumerevoli stagioni in serie A vestendo tra le altre maglie quelle della San Benedetto Gorizia, della Jollycolombani Forlì e della Virtus Bologna vincendo una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe proprio con le gloriose V nere.

E proseguono i successi nel basket femminile, per quasi 50 anni fino alla scissione del 1998 (il settore femminile si svilupperà poi autonomamente con la denominazione di Abf Monfalcone). A Monfalcone vengono prodotti talenti come quello di Michela Ceschia, classe 1958, che passerà poi alla Standa Milano giocando per 97 volte in nazionale, Annarita Tuzzi, classe 1958, 37 volte azzurra, Anna Bozzi, classe 1955, 9 volte azzurra e campionessa d’Italia anche lei con la Standa Milano, e molte altre che arrivarono in serie A nella loro carriera, da Patrizia Martini a Nives Bacci.

Parallelamente il basket prende piede anche nella limitrofa Staranzano, dove nel 1976 viene fondata l’allora Pallacanestro Staranzano che avrà per un periodo come presidente il grande Pino Brumatti. La squadra staranzanese ha un veloce sviluppo che la porta a raggiungere la promozione in B2 nazionale e nel 2002 iniziano i primi contatti tra i poli cestistici di Monfalcone e Staranzano che l’anno successivo, nel 2003, porteranno alla fusione tra l’Unione Basket Monfalcone del presidente Claudio Siardi e la Pallacanestro Staranzano del presidente Salvatore Palermo dando vita a quella che alla soglia dei 20 anni di storia ora si chiama Falconstar Basket, la quale si impone subito come una delle più grandi e strutturare della regione Friuli Venezia Giulia come numero di tesserati e di conseguenza anche come polo di interesse per gli appassionati della pallacanestro del territorio. Dal 2003 al 2011 la società che prende i colori biancorossi gioca tutte le stagioni in serie B, ritornandovi definitivamente nel 2019 dopo la parentesi in serie C.

 I nomi gloriosi del basket italiano arrivano naturalmente a Monfalcone anche nel nuovo millennio: Nello Laezza, classe 1973, arriva a Monfalcone dopo molte annate in serie A tra Verona e Trieste e si impone per moltissime stagione come una bandiera della Falconstar, affiancato da Jan Budin, classe 1975, uno dei più grandi talenti italiani della sua generazione (Serie A con l’Illycaffè Trieste, giocherà anche a Londra nei London Towers). Ma vestono la maglia della Falconstar anche Davide Cantarello (46 presenze con la Falconstar), più volte nazionale tra il 1990 e il 1995, campione d’Italia con l’Olimpia Milano nel 1995-1996 (più la Coppa Italia del 1996) e Alberto Tonut, 89 presenze in Nazionale con 509 punti, una ventina di stagioni in serie A, Oro con l’Italia nei leggendari Campionati europei di Nantes del 1983 e Oro anche 10 anni più tardi con la maglia azzurra ai Giochi del Mediterraneo.

La presenza del grande Alberto in società (resterà poi nei ranghi come allenatore e tuttora è vicino alla società, presente sempre sugli spalti alle partite della prima squadra in serie B) è fondamentale per portare a Monfalcone il figlio Stefano, classe 1993, ora uno dei top player italiani (giocatore italiano Premio Reverberi dell’anno nel 2020), due scudetti con la Reyer Venezia nel 2017 e nel 2019, nazionale azzurro dal 2016 e olimpico alle ultime Olimpiadi di Tokyo. Sono stati proprio suo padre Alberto e la Falconstar Basket a dare un nuovo sprint a Stefano nel 2007 in un periodo complicato dei suoi primi anni cestistici. Stefano resta a Monfalcone dal 2007 al 2011, partecipa anche al campionato di B Dilettanti nel 2010-2011 prima di tornare alla Pallacanestro Trieste e da lì spiccare il volo per la sua fulgida carriera.

Stefano Tonut non è però l’unico giovane biancorosso a mettersi in evidenza e partire da Monfalcone per una carriera ad alto livello: i nomi più noti sono quelli di Francesco Candussi, classe 1994, arrivato in Nazionale A dopo un percorso azzurro dalla Under 16, serie A con diverse maglie tra le quali Venezia, Trieste, Pesaro e Verona, e Mirco Turel, coetaneo di Candussi e protagonista di un percorso parallelo in maglia azzurra (Nazionale Under 16, Under 18 e Under 20).