PONTONI FALCONSTAR, IL SOGNO SFUMA SUL PIÙ BELLO. IL BLACKOUT DI 5′ CON MESTRE COSTA CARO, MA CI SONO ANCHE SEGNALI POSITIVI

PONTONI FALCONSTAR, IL SOGNO SFUMA SUL PIÙ BELLO. IL BLACKOUT DI 5′ CON MESTRE COSTA CARO, MA CI SONO ANCHE SEGNALI POSITIVI

Poteva essere una di quelle giornate da ricordare, con lo scalpo della capolista, ma il sogno è sfumato sul più bello, proprio sul rettilineo finale. La gara con la Gemini Mestre stavolta lascia un sapore amaro alla Pontoni Falconstar che tra strappi e controstrappi era arrivata a conquistare 7 punti di vantaggio nell’ultima frazione, salvo poi venire rimontata e staccata da un parzialone degli ospiti. Impresa dunque solo sfiorata dai biancorossi monfalconesi che almeno sotto il profilo del risultato non sono riusciti a dare continuità alla bella prova offerta la settimana prima con Bergamo. “E’ difficile spiegare un blackout del genere – riflette a bocce ferme coach Praticò – anche perchè non giustificato da quanto si era visto fin lì. Sono momenti che ci sono già capitati in questa stagione e dobbiamo ragionarci sopra, in questo caso ci siamo anche scontrati con la bravura degli avversari che hanno punito ogni nostro singolo errore. Alla fine non hanno sbagliato nulla, né in termini di scelte, né in termini di tiro, e questo va riconosciuto. Peccato perchè se mi avessero detto prima della partita che ci saremmo trovati a -4 con Mestre al 35′ l’avrei presa come una buona notizia. Alla fine resta un -15 e soprattutto restano minuti che hanno rovinato quanto di buono fatto nei precedenti 35’”. Come sempre in queste partite fatte di picchi verso l’alto e verso il basso ci sono però anche i lati positivi. “Abbiamo giocato molto meglio delle precedenti gare a difesa schierata – illustra il tecnico triestino – Mestre non ci ha mai fatto correre, non è stata una gara sulla falsariga di quella con Bergamo, ma nonostante ritmi a noi non favorevoli abbiamo trovato ottime soluzioni di tiro, con Rezzano (nettamente mvp biancorosso della gara, con i suoi 31 punti e le 6 triple a bersaglio, ndr) ma non solo, frutto anche della capacità di lettura delle situazioni. Abbiamo cercato di più i mis-match, per esempio. In difesa la squadra mi è piaciuta nell’interpretazione di una difesa tattica, stiamo cominciando a inserirla e le prime risposte sono positive. Diventerà un’arma in più”. La gara servirà anche da lezione per il futuro. “Anche questa partita ci fa capire quanto possiamo essere temibili se riusciamo a esprimere il massimo dell’intensità – conclude il coach – già adesso siamo a tratti rognosi per tutti, quando faremo nostra questa consapevolezza svolteremo. Allo stesso modo abbiamo capito cosa rischiamo quando non mettiamo tutta l’energia: possiamo perdere con chiunque in questa categoria. Con i ragazzi ho analizzato un dato: abbiamo commesso solo 20 falli di squadra, e sono pochi contro una squadra che ha la qualità della Gemini. Avere tante rotazioni significa anche avere più falli da spendere, è un jolly che con raziocinio possiamo utilizzare”.

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